Aermacchi MB- 326 , c/n 6172/19 , oggi registrato come I- RVEG.
E' stato consegnato con la Matricola Militare 54168 alla Scuola Volo Basico Iniziale Aviogetti a Lecce - Galatina nel marzo 1962 , verniciato nello standard ad alta visibilità arancione livrea di un addestratore dell'Aeronautica Militare italiana gli è stato assegnato il codice individuale "68".
Nel 1975 durante una revisione in Aermacchi, è stato trasformato in un MB- 326E, la versione armata del velivolo, di cui solo 12 esemplari sono stati consegnati all'Aeronautica Militare Italiana ( sei essendo da cellule nuove e sei da conversioni di 326 esistenti) . Questa particolare variante del velivolo è stato caratterizzata dalla capacità di ospitare armamenti come missili, bombe e pod sui piloni alari ed è stato anche dotato di un collimatore. L'aereo è stato inoltre dotato di avionica più sofisticata, tra cui un sistema di navigazione aereo-tattico miniaturizzato.
Una volta tornato alla sua unità, il velivolo ha ricevuto il nuovo codice individuale "70" e ha continuato a servire con la scuola di Lecce fino al 1985 quando, con l'entrata in servizio del nuovo Aermacchi MB-339 alcuni degli MB-326 sono stati assegnati alle squadriglie collegamento di varie unità di prima linea. L'aereo è stato assegnato, con il codice 9-01, alla 609ª Squadriglia del 9 ° Stormo, dove è rimasto per circa un anno prima del trasferimento a Ghedi, dove ha volato con i colori del "Diavolo Rosso" del 6 ° Stormo CB con i codici "6-43".
L'aereo è stato ritirato dal servizio attivo nel 1989 e il velivolo è stato acquistato per esposizione statica in una aviospuerficie a San Possidonio, dove è rimasto parcheggiato per quasi venti anni prima di essere recuperato da Renzo Catellani.
Il velivolo ha volato per la prima volta nell'estate del 2012, nel 2013 ha vinto il 1° premio del Trofeo ALDINIO del C.A.P. ed è disponibile per Manifestazioni in Italia e in Europa
History | L'Aermacchi MB-326 è un aereo da addestramento avanzato prodotto dalla Aermacchi di Varese e progettato dall'ingegner Ermanno Bazzocchi (M=Macchi, B=Bazzocchi). Venne anche sviluppata una versione da attacco al suolo (la K - combat) che riscosse un discreto successo di vendite all'estero. Compì il primo volo a Lonate Pozzolo il 10 dicembre 1957, nelle mani del capo collaudatore della ditta Guido Carestiato, e fu realizzato per sviluppare un programma addestrativo avanzato su un jet a reazione per i piloti dell'Aeronautica Militare. Venne in seguito utilizzato per lungo tempo presso la Scuola di Volo Basico Iniziale nella base di Lecce-Galatina e poi sostituito dal successore MB-339. La struttura alare è in due parti con pianetto centrale (incorpora le prese d'aria) di continuità delle strutture del longherone, e quindi solidale alla fusoliera e alle semiali. Le ali sono a pianta trapezoidale con 8° 30' di freccia al quarto della corda alare e angolo di diedro di 2° 55'. Ilprofilo alare è un NACA 64A114 e 64A112 (all'estremità) del tipo laminare. La fusoliera è a semiguscio in 4 tronchi: prua, tronco centrale (pressurizzato), tronco posteriore, poppino. I flap (del tipo a fessura) hanno tre posizioni: DOWN (64°), T/O (28°) e UP. L'aerofreno ha un'apertura massima di 56°, e si ritrae automaticamente a 28°con l'abbassamento dei carrelli. Il velivolo è dotato di seggiolino eiettabile Martin Baker Mk.04. Armamento due cannoni DEFA 553 da 30 mm, ognuno con 135 colpi |
Specs | Dimensioni e pesi
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